Popillia Japonica

Il bel coleottero Popillia Japonica si sta diffondendo anche a Parabiago.

Originario del Giappone, innocuo per l’uomo e animali, nell'estate del 2014 è arrivata in alcuni Comuni della zona settentrionale della Valle del Ticino e ha iniziato anche qui a nutrirsi nello stadio di adulto di foglie di quasi 300 specie vegetali. Tra le più colpite: acero, glicine, rosa, rovo, tiglio, olmo, mais, melo, pesco, soia e  vite. L’anno scorso aveva mangiato, tra l’altro, la vite dell’itinerario virgiliano in via Virgilio a Parabiago che al momento non è ancora stata colpita.

Quest’anno il Servizio Fitosanitario di ERSAF ha posizionato anche nel Parco Mulini numerose trappole con insetticida (foto allegata) per catturarne il maggior numero. ERSAF raccomanda di non toccare la trappola! Nel caso in cui si rendessero necessari trattamenti per il contenimento delle larve vi invitiamo a leggere le indicazioni disponibili sul sito https://www.ersaf.lombardia.it/it/servizio-fitosanitario/organismi-nocivi/insetti-1544624942/pagina-popillia .

Non è un caso che le trappole siano anche nel Parco dei Mulini. Qui ci sono gli antichissimi prati irrigui, veri monumenti del paesaggio della nostra zona; la larva di Popilia si nutre delle radici dei prati e, quindi, li potrebbe gravemente danneggiare. Da questi prati si produce il fieno per le mucche da latte delle aziende agricole del Parco. Il latte può essere acquistato anche localmente come ad esempio quello di Parabiago a Denominazione Comunale di Origine: un buon modo per mantenere il nostro paesaggio che è ora minacciato da questo nuovo coleottero alieno.

 

 

 

POPILLIA JAPONICA UN PERICOLO PER PRATI, BOSCHI E COLTURE

Il coleottero Popillia Japonica è una specie originaria del Giappone, ma è presente in altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti. In Europa era nota solo nelle Isole Azzorre (Portogallo), mentre non era presente in Europa Continentale prima del suo recente ritrovamento, nell'estate del 2014, in alcuni comuni della zona settentrionale della Valle del Ticino.
Per gli ingenti danni economici che può provocare Popilia Japonica è considerata dalla normativa fitosanitaria un organismo nocivo da quarantena.

 

La larva infeLarvasta i prati nutrendosi delle radici. Gli adulti sono polifagi e attaccano piante spontanee, di pieno campo, ornamentali e forestali determinando defogliazioni e distruzione della pianta e dei fiori.
Gli adulti possono alimentarsi su quasi 300 specie, ma i danni più gravi interessano un numero limitato di piante.
Tra le più colpite si ricordano: acero, glicine, rosa, rovo, tiglio, olmo, mais, melo, pesco, soia e  vite 

Come riconoscerla:                                                                                                                                                                                    Gli adulti hanno unaPopillia1 lunghezza media di circa 10 mm e sono verde metallico

con riflessi bronzei sul dorso.
Si contraddistinguono per 12 ciuffi di peli bianchi (5 ai lati dell'addome e 2 più ampi sulla parte terminale).
La presenza di questi ciuffi bianchi permette di distinguere inconfondibilmente Popillia Japonica dalla specie italiana Maggiolino degli orti (Phyllopertha horticola) e dalle altre specie rutelidi italiane. 

In Lombardia Popillia japonica ha una generazione all'anno. Gli adulti escono dal terreno tra la fine di maggio e l'inizio di giugno. I maschi compaiono alcuni giorni prima delle femmine. Le femmine depongono le uova sotto il cotico erboso.
L'insetto si muove prevalentemente in gruppi numerosi e l'epoca di maggior presenza degli adulti è attorno al mese di luglio.

La lotta

Nel caso in cui si rendessero necessari trattamenti per il contenimento delle larve e degli adulti il Servizio Fitosanitario provvederà a fornire tutte le indicazioni necessarie.

Per maggiori informazioni e segnalazioni contattare i seguenti recapiti:

Email Servizio Fitosanitario: popillia@ersaf.lombardia.it

Parco Lombardo della Valle del Ticino - Via Isonzo, 1, Pontevecchio di Magenta - popillia@parcoticino.it

La vostra attenzione può contribuire al contenimento dell'insetto limitando possibili danni.

AGGIORNAMENTO:

In data 10.ottobre.2017 Regione Lombardia ha emanato il decreto n. 12352
"Aggiornamento della zona delimitata per la presenza di
Popillia Japonica Newman in Lombardia" dal quale risulta che Parabiago e i Comuni limitrofi sono inseriti nella zona focolaio. In allegato il decreto e i consigli per il pubblico "SOS Popillia"

Attuazione misure fitosanitarie per il controllo di POPILLIA JAPONICA 2018             ERSAF- Ente Regionale per i Servizi all’Agricoltura e alle Foreste
 

SI RENDE NOTO
che il Servizio fitosanitario, nei territori del nostro Comune e dei Comuni limitrofi, sta adottando e adotterà le seguenti misure di lotta:

  •  posizionamento di trappole modello Trécé, già in uso gli scorsi anni, barattoli gialli e verdi con speciali ali che attraggono e catturano un gran numero di adulti del coleottero, sia maschi che femmine (foto ); 

Trappola Trècè

 

 

 

  • posizionamento di nuove trappole modello Trinet. Si tratta di una struttura formata da un treppiede ricoperto da una rete. Gli insetti vengono attirati verso la trappola dall’attrattivo posizionato al centro del treppiedi e vengono intercettati dalla rete. Il contatto degli adulti di Popillia japonica con la rete consente l’assorbimento di minime quantità di insetticida di cui è intrisa. La perdita di vitalità non è immediata, ma consente all’insetto di volare e muoversi ancora per qualche minuto (foto allegato 2).

Trappola Trinet

 

 

 

  • Per l’utilizzo di questo tipo di trappola i Servizi fitosanitari di Lombardia e Piemonte hanno chiesto e ottenuto una particolare autorizzazione dai ministeri della salute, dell’ambiente e dell’agricoltura.
  • effettuazione, come misura fitosanitaria di emergenza, a partire dalla seconda metà giugno 2018, di trattamenti insetticidi per abbattere le popolazioni di adulti di Popillia japonica. Questi interventi verranno effettuati esclusivamente nelle aree individuate dal Servizio fitosanitario per la presenza di vegetazione fortemente infestata dall’insetto e non riguarderanno aree frequentate da gruppi vulnerabili così come definite dal Decreto legislativo 150 dell’agosto 2012. I trattamenti verranno attuati dal Servizio fitosanitario di ERSAF con propri mezzi e proprio personale sotto il controllo di ispettori e/o agenti fitosanitari.

Complessivamente, sul territorio attualmente infestato dall’insetto, il Servizio fitosanitario gestisce
più di 2000 stazioni con le trappole. Questi strumenti sono molto efficaci, ma, attenzione, devono
essere utilizzati esclusivamente nell’ambito di strategie territoriali. Il loro potere attrattivo è
superiore alla capacità di cattura e così una trappola collocata all’interno di un orto o di un giardino
richiama insetti da centinaia di metri con la conseguenza di aumentare notevolmente il danno a
carico della vegetazione presente, foglie, fiori e frutti. Il Servizio fitosanitario chiede quindi la
collaborazione di tutti i cittadini perché le trappole non vengano spostate, sottratte o manomesse. I tecnici del Servizio fitosanitario si occuperanno della loro manutenzione.

Per ulteriori delucidazioni circa gli interventi che verranno eseguiti è possibile scrivere alla casella
di posta elettronica popillia@ersaf.lombardia.it oppure lasciare un messaggio al numero telefonico 02 67404860.
 

AGGIORNAMENTO DEL 10.07.2018

SI sapeva che l'insetto Popilia japonica era già arrivato a Parabiago, ma non si immaginava che tra tutti i luoghi arrivasse ad alimentarsi e a riprodursi proprio sul vigneto dell’itinerario virgiliano dell’Ecomuseo in via Virgilio a Parabiago.

L’uva stava crescendo bene e per la prima volta si può comprendere dal vivo il detto “A Milàn i murùni fan l’uga” essendo le viti maritate agli alberi come si usava già ai tempi delle popolazioni galliche che abitavano la nostra zona duemila anni fa. Così sembra che l’albero (ornielli nello specifico) fanno l’uva. Nel tempo gli ornielli e gli aceri usati dai galli sono stati sostituiti da alberi da frutto e dal XVI secolo dai gelsi (chiamati in lingua locale murùni).

Ora ad interessare ulteriormente il percorso c'è Popilia, presente in numero considerevole e c’è il rischio che in futuro le larve rovinino i prati circostanti.

 

 

 

 

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